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giovedì 19 gennaio 2012

“Qrsi ai ferri”

L'inverno è arrivato. Almeno così sembra... Tutti gli appassionati del knitting si danno da fare !!! 

La Pina: Capitan Uncinetto & C

Fra le esperienze più strampalate e divertenti che possono capitare a un giornalista, questa le batte tutte.
A Milano, ogni mercoledì dalle 19 e 30 fino a Natale, in via Paolo Sarpi, nel cuore della Chinatown meneghina, si tiene un corso chiamato
“orsi ai ferri”.
Dalla strada si vede un gruppo di persone che lavorano a maglia o all’uncinetto seguendo la maestra.
Di queste persone, sedute su microscopici sgabelli all’esterno di un negozio di filati, la maggior parte sono signori: grandi, grossi e pelosi.
E infatti gli “orsi”, in gergo gay, sono gli uomini formato XXL e pelosi. Tra gli insegnanti c’è La Pina di Radio Deejay, gran lavoratrice a maglia, ma anche “regina degli orsi” (che suona un po’ come “Moira degli elefanti”).
L’abbiamo intervistata con Max Pastore, orso testimonial dell’iniziativa
(sua la nuda e pelosa silhouette che pubblicizza l’iniziativa sui manifesti).

A chi è venuta l’idea?
P. «Tutto è partito da mia sorella e mia mamma.
In Italia sono state tra le prime ad aprire i knit café (“knit” in inglese vuol dire fare la maglia, ndr), dove le persone, non solo donne, s’incontrano per lavorare ai ferri e all’uncinetto.
Un’abitudine che in altri Paesi c’è da molto.
In Texas esiste persino un gruppo di casalinghe specializzate in atti di vandalismo knit, tipo coprire la segnaletica stradale coi lavori a maglia.
In Italia non siamo a questi livelli, ma un giorno, parlando con mia sorella Lorenza, che ha un temporary shop di filati, ho realizzato che esistevano corsi di maglia per donne, per bambini, ma non per gay».

M.P. «L’idea ci è venuta una sera della scorsa estate, sui gradini del Teatro Strehler a Milano durante la rassegna del cinema glbt (gay, lesbo, bisex e transgender, ndr).
A un certo punto ci siamo chiesti: “La prossima estate che cosa possiamo fare sotto l’ombrellone al posto delle parole crociate?”.
La risposta è venuta sotto forma di un’altra domanda rivolta alla Pina:
“Ci insegni a lavorare ai ferri?”».
Per chi non è dell’ambiente, spieghiamo chi sono gli orsi? 


M. «Sono uomini gay, che prediligono l’irsuto e il mascolino, e detestano l’effeminatezza.
Ma adorano lavorare a maglia, perché la morbidezza del filato ricorda un po’ la consistenza del pelo.
Nella categoria degli orsi ci sono ulteriori classificazioni: il cub è il bear giovane; il polar bear è di pelo bianco, un po’ avanti con gli anni; e “la lontra” è l’orso più magro.
Gli amanti del genere bear poi si chiamano hunter, cioè cacciatori, che però non sono necessariamente orsi».

Entriamo nei dettagli del corso. Voi come ve la cavate con i ferri? 


P. «Io comincio miliardi di lavori, per poi mollarli quando non capisco che cosa sta venendo fuori: in genere golf, almeno nelle intenzioni».
M.P. «Ho un talento naturale per i pon-pon, mi vengono benissimo.
Ora, in vista del Natale, hanno un enorme successo tra i bear.
Anche se il regalo è brutto, basta attaccare al pacchetto un meraviglioso pon-pon, e si fa una bellissima figura».
P. «Al mio fidanzato ho regalato dei colli di cashmere fatti da me, tipo sciarpa corta».
M.P. «E io il mio l’ho conquistato con un orsetto di panno lenci».

Quanto tempo ci vuole per realizzare un lavoro ai ferri? 

P. «Si possono fare grandi cose anche in un’ora, o in un pomeriggio».
M.P. «Senza contare la parte economica. Il kit di base, con ferri e filato, costa dai 5 ai 15 euro appena».

http://www.leiweb.it/casa/maglia-uncinetto/2011/capitan-uncinetto-c--30372948899.shtml